La «Massoneria» è un'associazione segreta che trae il suo nome dalle corporazioni medievali dei «liberi muratori» (free-masons in inglese, franc-masons in francese), i cui membri erano tenuti all'aiuto reciproco e alla conservazione dei segreti del mestiere. Nel corso dei secoli, col decadere delle corporazioni artigiane, queste associazioni assunsero un carattere esoterico, allargandosi anche a membri estranei all'arte muratoria e appartenenti agli strati superiori della società (nobili, borghesi, intellettuali). Finché, all'inizio del '700, l'associazione perse definitivamente il suo carattere di organizzazione di mestiere, pur conservandone il linguaggio, la simbologia e le strutture organizzative (la divisione in «logge» facenti capo a un «gran maestro»). Nata in Inghilterra e diffusasi presto in tutta Europa e nel Nord America, la «nuova» Massoneria si ispirava a una filosofia «deista» (Dio era chiamato il «Grande architetto» dell'universo), faceva propri gli ideali illuministi, professava la tolleranza religiosa e imponeva ai suoi affiliati la pratica della filantropia e della mutua assistenza. Duramente avversata dalla Chiesa cattolica, la Massoneria venne accentuando, durante il secolo XIX, la sua ispirazione anticlericale e assunse una connotazione politica più spiccata. Legate indirettamente o indirettamente alla Massoneria erano molte delle società segrete (come la Carboneria) impegnate nelle agitazioni nazionali e costituzionali dell'età della Restaurazione. Nella seconda metà del secolo, la Massoneria divenne in molti paesi una sorta di accademia del «libero pensiero», un vero e proprio contraltare della Chiesa di Roma, e insieme un luogo di incontro e di raccordo fra gruppi politici di ordinamento democratico e anticlericale. Questa funzione quasi di «superpartito» la Massoneria la svolse principalmente in Francia e in Italia e soprattutto negli anni a cavallo fra '800 e '900. In Francia essa fu in prima linea nelle battaglie sviluppatesi intorno "all'affare Dreyfus" e fu ispiratrice della politica anticlericale praticata dai governi di inizio secolo, in Italia svolse un'importante funzione di appoggio alla svolta giolittiana e favorì, a livello delle amministrazioni locali, la formazione di «blocchi democratici» aperti a tutte le forze di sinistra. In questo stesso periodo, però, la Massoneria fu oggetto di critiche e attacchi sempre più frequenti. Non solo da parte dei tradizionali avversari cattolici, ma anche di uomini politici e intellettuali di diverse tendenze (dall'estrema destra all'estrema sinistra), che vedevano in essa un centro di potere occulto, in cui i riti iniziatici e la fraseologia umanitaria servivano a coprire il perseguimento di obiettivi tutt'altro che idealistici. In effetti, nel corso del XX secolo, la Massoneria ha finito col perdere buona parte della sua caratterizzazione ideologica e del suo afflato universalistico, per frammentarsi in una serie di gruppi di interesse legati alle specifiche situazioni dei singoli paesi. Significativo a questo proposito è il caso dell'Italia, che ha visto, negli anni '70 e '80, alcune frazioni della massoneria coinvolte in oscuri scandali politico-finanziari e in trame a sfondo autoritario.
fonte: Manuale di Storia contemporanea - l'Ottocento - G. Sabbatucci & V. Vidotto

Nessun commento:
Posta un commento