The Earth's Heart

CURRENT MOON

mercoledì 17 luglio 2013

LE TRE SCUOLE DI MAGIA


Cara Soror, 

Fa' ciò che vuoi, sarà tutta la Legge. 

Questa è la prima parte del promesso saggio di Gérard Aumont;
originalmente fu intitolato Le Tre Scuole di Magia. (Non arrabbiarti, per favore, perché non è in forma di lettera personale!)
Al giorno d'oggi esiste un grande fraintendimento circa il significato del termine 'Magia'. Sono stati fatti molti tentativi per darle una definizione, ma forse la migliore, per il nostro attuale intento di un'esposizione storico-ideologica, è questa - la Magia è la Scienza degli Incommensurabili.
Questo è uno dei molti usi limitati della parola, uno adatto al presente scopo.
In particolare deve essere notato che la Magia, molto spesso confusa nel concetto popolare di religione, non ha nulla a che fare con essa. E', infatti, l'esatto opposto della religione, è persino più della Scienza Fisica, la sua inconciliabile nemica.
Definiamo chiaramente questa differenza.
La Magia indaga le leggi della Natura con l'idea di utilizzarle. Si distingue dalla 'scienza' profana mantenendosi sempre davanti ad essa. Come Frazer ha dimostrato, la Magia è la scienza nello stadio sperimentale; ma può essere, e spesso è, più di questo. E' scienza che, per una ragione o per l'altra, non può essere dichiarata al profano.
La religione, al contrario, cerca di ignorare le leggi della Natura o di sottrarsi ad esse appellandosi a quel supposto potere che si ritiene le abbia dettate. L'uomo religioso è, in quanto tale, incapace di comprendere cosa veramente siano le leggi della Natura. (Esse sono generalizzazioni provenienti dall'ordine del fatto osservato.)
La Storia della Magia non è mai stata seriamente cercata. Per una ragione, solo gli iniziati vincolati alla segretezza ne sanno molto al riguardo; per un'altra, ogni storico ha discorso di concetti più o meno convenzionali di Magia e non della cosa stessa. Ma la Magia ha condotto il mondo da prima dell'inizio della storia, se non altro per il motivo che la Magia è sempre stata la madre della Scienza. E' perciò di estrema importanza che ci si sforzi di comprendere qualcosa del soggetto; e perciò non è necessaria alcuna scusa per cimentarsi in questo breve riassunto dei suoi aspetti storici.
Ci sono sempre state, almeno in nucleo, tre Scuole principali  di pratica Filosofica. (Usiamo la parola 'filosofica' nel buon ampio senso antico, come nella frase "Trattazioni Filosofiche della Reale Società per l'Avanzamento della Conoscenza".)
E' consuetudine descrivere queste tra Scuole come Gialla, Nera e Bianca. La prima cosa necessaria è avvertire il lettore che per nessun motivo devono essere confuse con la distinzione razziale del colore e ancor meno corrispondono a simboli convenzionali quali cappello giallo, vesti gialle, magia nera, stregoneria bianca, e simili. Il pericolo maggiore è che queste analogie sono spesso tanto seducenti quanto, alla prova dei fatti, fuorvianti.
Queste Scuole rappresentano tre teorie dell'Universo, perfettamente distinte e opposte e, perciò, tre pratiche di scienza spirituale. La formula magica di ciascuna di esse è tanto precisa quanto un teorema di trigonometria. Ognuna assume come fondamentale una certa legge della Natura e il soggetto è complicato dal fatto che ogni Scuola ammette, in un certo senso, le formule delle altre due. Solo che le considera in qualche modo incomplete. secondarie o illusorie. Ora, come si vedrà più avanti, la Scuola Gialla si distacca dalle altre due per la natura dei due postulati. Ma la Scuola Nera e quella Bianca sono sempre più o meno in attivo contrasto; ed è proprio perché in questo momento quel conflitto si sta avvicinando al culmine che è necessario scrivere questo saggio. Gli adepti della Scuola Bianca considerano l'attuale pericolo per l'umanità così grande che si sono preparati ad abbandonare la loro tradizionale politica del silenzio, al fine di arruolare nei loro ranghi il profano di ogni nazione.
Noi siamo in possesso di un certo documento mistico (La Visione e la Voce) che possiamo descrivere brevemente, per amor di convenienza, come un'Apocalisse della quale abbiamo le chiavi, grazie all'intervento del Maestro che è apparso in questa grave congiuntura del Fato. Questa documento consiste di una serie di visioni nelle quali ascoltiamo la voce della varie Intelligenze, la cui natura sarebbe difficile da definire, ma che sono a dir poco dotate di conoscenza e potere molto oltre a qualsiasi cosa siamo abituati a considerare come peculiare della razza umana.
Possiamo citare un passaggio da uno di questi importantissimi documenti. La dottrina è comunicata, com'è d'abitudine fra gli Iniziati, in forma di parabola. Coloro che hanno raggiunto anche un mediocre grado di illuminazione sono consci che il rozzo credo del fedele e la grossolana fedeltà del dileggiatore riguardo alla concretezza sono semplicemente puerili. Ogni incidente in Natura, vero o falso, possiede un significato spirituale. E' il significato, e solo il significato, che per l'Iniziato ha un valore filosofico.
L'ortodosso non ha bisogno di scioccarsi, e l'illuminato non occorre sia sprezzante, per capire che il passaggio che stiamo per citare è una parabola basata su una delle meno decenti leggende Bibliche che si riferiscono a Noè. Questa semplicemente si accaparra, per i suoi propri scopi, la convenienza della Scrittura.
Qui segue l'estratto della Visione:

E una voce grida: Maledetto sia colui che scoprirà la nudità dell'Altissimo, perché egli è ubriaco per il vino che è il sangue degli adepti. E BABALON lo ha cullato affinché dormisse sul suo petto, ed ella è fuggita via, lasciandolo nudo, e ha chiamato a raccolta i suoi figli, dicendo: Venite con me, e facciamo uno scherzo alla nudità dell'Altissimo.
E il primo degli adepti coprì la di Lui vergogna con un panno, camminando a ritroso; ed era bianco. E il secondo degli adepti coprì la di Lui vergogna con un panno, camminando su un fianco; ed era giallo. E il terzo degli adepti si burlò della Sua nudità, camminando di fronte; ed era nero. E queste sono tre grandi scuole dei Magi, che sono anche i tre Magi che viaggiarono verso Betlemme; e poiché non hai saggezza, tu non saprai quale scuola prevale, o se le tre scuole non siano una. 

Siamo ora pronti a studiare le basi filosofiche di queste tre Scuole.
Dobbiamo, comunque, opporci ad un'interpretazione troppo letterale, persino della parabola. Si potrebbe sospettare, per ragioni che dovrebbero essere evidenti dopo un'ulteriore indagine delle dottrine delle Tre Scuole, che questa parabola sia stata inventata da un'Intelligenza della Scuola Nera che, consapevole della sua iniquità, pensò di trasformarla in rettitudine per mezzo dell'alchimia di fare di essa un vanto. L'intelligente lettore noterà l'insidioso tentativo di identificare la dottrina della Scuola Nera con il genere di magia nera che comunemente viene definito Culto dei Demoni. In altre parole, questa parabola è essa stessa l'esempio di un'operazione di magia nera estremamente sottile e la contemplazione di tali meccanismi, sostenuta abbastanza a lungo, ci conduce alla comprensione degli sbalorditivi processi ofidiani dei Maghi. Che il lettore profano non rigetti dalla sua mente queste sottigliezze come trascurabili sciocchezze.
E' un'astuzia di questo tipo che determina il prezzo delle patate.
la precedente digressione forse non è così ingiustificabile come può sembrare ad una prima lettura. uno studio attento di ciò dovrebbe rivelare la natura dei processi del pensiero che sono abitualmente usati dai Maestri segreti della razza umana per determinare i suoi destini.
Quando ciascuno di voi avrà finito di ridere, vi chiederò di confrontare i reali effetti prodotti al corso delle faccende umane da Cesare, Attila e Napoleone da un lato, e da Platone, gli Enciclopedisti e Karl Marx dall'altro.
La Scuola Gialla di Magia considera, con un completo distacco scientifico e filosofico, la realtà dell'Universo quale dato di fatto. Essendo essa stessa una parte di quell'Universo, comprende la sua importanza per alterare la totalità nel più piccolo grado. Per dirla volgarmente, essa non cerca di alzarsi da terra rimboccandosi le maniche. Perciò si oppone alla corrente dei fenomeni, nessuna reazione, né di ostilità, né di tolleranza. Quando tenta di influenzare il corso degli eventi, lo fa nel solo modo intelligente concepibile: cerca di diminuire l'attrito interno.
Rimane quindi in un atteggiamento contemplativo. Per usare i termini della filosofia occidentale, c'è nel comportamento qualcosa dello stoicismo di Zeno o del Pickwickianismo, se posso usare il termine, di Epicuro. La reazione ideale ai fenomeni è quella di una perfetta elasticità. Essa possiede qualcosa della freddezza sanguigna della matematica e per questa ragione sembra giusto dire, per gli scopi di uno studio elementare, che Pitagora è il suo esponente più adeguato nella filosofia europea..
Dopo la scoperta del pensiero Asiatico, comunque, non c'è bisogno di giudicare le nostre idee di seconda mano. La Scuola Gialla di Magia possiede un classico perfetto, Il Tao Teh King.
E' impossibile trovare una religione che rappresenti adeguatamente il pensiero di questo capolavoro. Non solo la religione, in quanto tale, è ripugnante alla scienza e alla filosofia, ma gli aderenti alla scuola Gialla non si disturbano minimamente per illuminare sulla vera natura dei suoi dogmi tutte quelle persone che essi considerano sciocche senza speranza.
Allo stesso tempo, la teoria della religione, come tale, è un intreccio di falsità; l'unica vera forza di una religione deriva dai suoi rubacchiamenti dalla dottrina Magica e poiché le persone religiose sono per definizione prive di scrupoli, ne consegue che ogni data religione probabilmente conterrà frammenti della dottrina Magica, rubata più o meno a casaccio da una scuola o dall'altra secondo le necessità.
Perciò, che il lettore stia in guardia molto seriamente dal cercare di ottenere una padronanza del soggetto per mezzo di analogie simili a sirene. Il Taoismo ha poco a che fare con Il Tao Teh King, come la Chiesa Cattolica con il Vangelo.
Il Tao Teh King inculca la conscia inattività, o piuttosto l'inconscia inattività, con lo scopo di ridurre al minimo il disordine del mondo. Alcune citazioni del testo renderanno chiara l'essenza della dottrina.

X, 3: 
Qui è il Mistero della Virtù. Esso ha creato tutto e nutrito tutto; tuttavia esso non aderisce a questi; esso gestisce tutto, ma non ne sa nulla, né lo proclama; esso dirige tutto, ma senza un conscio controllo. 
XXII, 2:
Perciò il saggio si concentra su un'unica Volontà ed è come una luce per tutto il mondo. Nascondendosi egli risplende; ritirandosi, attrae l'attenzione; umiliandosi, acquisisce la forza di raggiungere la sua Volontà. Perché non si sforza, e nessun uomo può combattere contro di lui.
XLIII, 1:
La più tenera sostanza mette alle strette quella più dura. L'Immateriale penetra  dove non c'è apertura. Qui è la Virtù dell'Inerzia. 
XLIII, 2:
Pochi sono coloro che conseguono: la cui parola è Silenzio, la cui Opera è Inerzia. 
XLVIII, 3:
Colui che attrae a sé tutto ciò che è sotto il Cielo lo fa senza sforzo.
Colui che si sforza non è capace di attrarre. 
LVIII, 3:
L'uomo saggio è quadrato ed evita l'aggressione; i suoi spigoli non feriscono gli altri. Si muove su una linea retta, e non devia da essa; è brillante, ma non acceca con la sua luminosità.
LXIII, 2:
Fare grandi cose mentre sono ancora piccole, cose difficili mentre sono ancora semplici; perché tutte le cose, per grandi o piccole che siano, hanno un principio quando sono piccole e semplici. Così perciò l'uomo saggio compie i compiti più grandi senza intraprendere nulla di importante.
LXXVI, 2:
Così allora la rigidità e la durezza sono uno stigma della morte; l'elasticità e l'adattabilità della vita; 
LXXVI, 3:
Colui che allora esercita la forza non è vittorioso; proprio come un forte albero colma l'abbraccio.
LXXVI, 4:
Così il duro e il rigido hanno il posto inferiore, il morbido e l'elastico quello superiore. 

E' sufficiente, credo, per questa parte del saggio. 


Amore è la legge, amore sotto la volontà

Fraternamente,
Aleister Crowley 


da Magick Without Tears

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