Un applauso interminabile da un continente all'altro ha accolto oggi al Cern di Ginevra la scoperta della particella che dà la massa ad ogni cosa e che forse è entrata in scena frazioni di istanti dopo il Big Bang per dare il via alla nascita di galassie, stelle e pianeti. Un ruolo che ha fatto del bosone di Higgs la 'particella di Dio'. "Non è stata scoperta solo una particella: si è aperta una finestra su un nuovo mondo", è il commento unanime dei fisici. Anche gli scettici che non avrebbero scommesso un centesimo sulla possibilità della scoperta si sono ricreduti. "E' un momento storico", ha detto il direttore generale del Cern, Rolf Heuer, al termine del seminario sui dati degli esperimenti Cms e Atlas, entrambi condotti nel Large Hadron Collider (Lhc).
Risultati straordinari, come li ha definiti il direttore di ricerca del Cern, Sergio Bertolucci: "non è facile - ha detto - vedere due esperimenti con 5 sigma", ossia con un margine di errore di fatto pari a zero. E' stata fatta molta strada da quando, nel dicembre scorso, erano stati presentati i dati preliminari. "Allora avevamo visto solo un'impronta della particella", ha detto Guido Tonelli, dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), coordinatore dell'esperimento Cms nell'epoca in cui si sono gettate le basi per il risultato annunciato oggi. La sfida è stata andare a cercare questa particella inafferrabile sulla base di indizi, osservando cioé le altre particelle che genera nel momento in cui 'muore'. Si è riusciti a farlo e in più si é osservato qualcosa di nuovo e tutto da verificare. In ogni caso la particella ha tutte le carte in regola per essere l'ultimo tassello della teoria di riferimento della fisica contemporanea, il cosiddetto Modello Standard. Si è scoperto anche quello che il Modello Standard non diceva, ossia che la particella ha le dimensioni di circa 125 miliardi di elettronvolt (GeV), vale a dire che pesa 125 volte più di un protone, una delle particelle che costituiscono il nucleo di un atomo.
Ma non è una storia chiusa: per il direttore scientifico del Cern, Sergio Bertolucci, il bosone di Higgs è una zona di confine tra il Modello Standard e la fisica del futuro, popolata da particelle e fenomeni ora impossibili da immaginare. E' il confine di un mondo nuovo, al quale si è arrivati dopo una corsa incredibile e uno "sforzo sovrumano". La svolta risale al luglio 2010, dopo che in un seminario internazionale l'acceleratore americano Tevatron sembrò avvicinarsi alla scoperta. "Ci spaventammo e decidemmo di accelerare la ricerca", ha raccontato Tonelli. In pochi mesi i ricercatori impegnati nei due esperimenti sono aumentati da 50 a 1.500: "abbiamo chiamato tanti ragazzi con l'idea di scegliere una sorta di commando". Poi la corsa fino ai dati straordinari presentati oggi. "Sono stanca, molto emozionata, molto contenta", ha detto Fabiola Gianotti, coordinatrice di Atlas. "E' presto per trarre conclusioni sulla portata di quanto abbiamo osservato - ha aggiunto - ma è un passo in avanti fondamentale".
E' chiamata 'particella di Dio' perché grazie ad essa ogni cosa ha una massa e la materia esiste così come la conosciamo. I fisici preferiscono chiamarlo bosone di Higgs, dal nome del britannico Peter Higgs, che nel 1964 ne aveva previsto l'esistenza.
Una particella come questa è necessaria: è l'ultimo mattone del quale la fisica contemporanea ha bisogno per completare la principale delle sue teorie, chiamata Modello Standard. Questo é una sorta di "catalogo della materia" che prevede l'esistenza di tutti gli ingredienti fondamentali dell'universo così come lo conosciamo. Comprende 12 particelle elementari organizzate in due famiglie: i quark e i leptoni, che sono i veri e propri mattoni della materia (presenti nell'infinitamente grande, come nelle galassie, negli stessi esseri umani come nel mondo microscopico). Comprende inoltre una famiglia di altre 12 particelle, che sono i messaggeri delle tre forze della natura che agiscono nell'infinitamente piccolo (chiamate forza forte, elettromagnetica e debole).
Di queste particelle-messaggero fanno parte i componenti elementari della luce chiamati fotoni, e i gluoni, che sono la colla che unisce fra loro i mattoni della materia, come i quark nel nucleo dell'atomo. Tutti questi componenti della materia sarebbero inanimati senza una massa: è il bosone di Higgs che li costringe a interagire tra loro e ad aggregarsi. Per questo in una delle descrizioni più celebri paragona il bosone di Higgs ad un personaggio famoso che entra in una sala piena di persone, attirando intorno a sé gran parte dei presenti. Mentre il personaggio si muove, attrae le persone a lui più vicine mentre quelle che lascia alle sue spalle tornano nella loro posizione originale e questo affollamento aumenta la resistenza al movimento. Vale a dire che il personaggio acquisisce massa, proprio come fanno le particella che attraversano il campo di Higgs: le particelle interagiscono fra loro, vengono rallentate dall'attrito, non viaggiano più alla velocità della luce e acquisiscono una massa.
fonte: Ansa.it

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